martedì 6 novembre 2012


Cronaca di una realtà triste
( La nascita di piccoli gruppi razzisti sul web nelle isole di Capo Verde e il turismo eccessivo)

Parte 2


“ Eu sou um adpeto dos poderes de Verbo, e apesar de mim mesmo distorço a palavra de modo a que, nao mentindo, também nunca diga a verdade- e nao ha' maior mentira do que aquela que apenas, ligeiramente, se afasta da verdade. Pelos poderes de Hod consegue-se trazer tudo até nos- seduçao e hipnotismo, usando as palavras que sao engodo e anzol.”

“ Este mundo do terceiro anel periférico vive- tal como a maioria dos lugares que sao alvo de politicas de desenvolvimento e recipientes dos donativos- do que é lixo além-mar reciclado.”

“ Neste ermo africano, ninguém tem idade para ter filhos- nao ha jovens, apenas crianças carnivoras que se alimentam dos velhos, e velhos que parasitam os imbecis, os deficientes e também as crianças.”

Tratto dal libro “Perdido de Volta” di Miguel Gullander

Come vi avevo già detto nella prima parte della cronaca, Capo Verde inizia a svilupparsi così velocemente che certi aspetti della propria società non vengono notati... o forse nessuno li vuole vedere.
Inizia l'era degli investimenti, nuovi alberghi, nuove case con arredamenti di ultima generazione, nuovi palazzi ( nasce anche il condominio), arrivano nuove macchine di lusso, vengono costruiti tre aeroporti internazionali ( un arcipelago così piccolo con quattro aeroporti internazionali..???..). Più offerte nel mercato del lavoro. Vengono spazzati via tantissimi luoghi naturali; le saline di Pedra di Lume nell'isola di Sal (un patrimonio naturale) vengono vendute ad un imprenditore italiano.. questo è uno dei tanti esempi...
Nel frattempo cosa sta accadendo ai giovani capoverdiani? A cosa aspirano? Quali sono i loro sogni? Obiettivi? Ai bambini che il turista vede correre per i campi/strade con un sorriso magico, che futuro li aspetta?
Sapete, uno dei grandi errori che facciamo è andare in un paese che non è nostro e vedere tutto quello che appartiene a quella realtà con i nostri occhi. Ci sono realtà diverse fra loro, ogni realtà è diversa dall'altra; non si può parlare di una realtà che non si conosce. Conoscere non vuol dire andare in vacanza per una settimana in un mega albergo e pretendere di dare un giudizio a riguardo.
In Africa non hanno bisogno di compassione o pena, vedere un bambino che corre per la strada senza scarpe non vuol dire che non ha il cibo che li aspetta a casa. L' Africa ha bisogno di investimenti nel campo dell'educazione e salute, non di misere commiserazioni tipo : “ Povero bambino guarda come soffre! Mi dispiace tanto:” Parlare e piangere non aiutano gli altri, bisognerebbe agire.
I giovani capoverdiani iniziano ad “affrontare” una nuova realtà, si iniziano a scoprire nuovi mondi e nuove gente. A Capo Verde iniziano ad arrivare persone da tutte le parti del mondo, ognuna per un motivo diverso dall'altra:
  • Arrivano i turisti europei e non solo (“ah...belle spiagge, belle donne e begli uomini!!!”);
  • Arriva gente della costa africana ( ricerca di migliori condizioni di vita e a loro il mio massimo rispetto);
  • Investitori da ogni luogo del mondo (“vogliamo investire ed aiutare il piccolo paese senza risorsi naturali”);
  • Arrivano anche i cinesi e in ogni angolo delle città troviamo un negozio “from China”;
  • Arrivano anche “criminali/ delinquenti” rimpatriati dagli USA.
Quindi un mix di persone, culture che si mescolano tra loro come delle enormi turbine e svaniscono .
Aprono nuove discoteche, pub, ristoranti, bar.
Le feste iniziano alle 15:00 di un giorno e finiscono alle 10:00 del giorno dopo, soprattutto nel periodo estivo, e quindi la movida è sempre più “ da pesada” /potente come direbbe un capoverdiano. Le feste vanno dal lunedì al lunedì “ depois passa sabe, morre ca nada”/ dopo il divertimento, la morte non è niente in confronto...giovani che non si stancano mai! Devo dire che i giovani sono tutti dei grandi lavoratori, tutti cercano di lavorare e hanno questo senso di “responsibilità”; ma dovete sapere che, se un ragazzo viene invitato ad una festa e il giorno dopo deve alzarsi alle sei di mattina per andare al lavoro, non rimane a casa a dormire... va alla festa e alle sei si presenta al lavoro senza prima essere andato a riposare qualche ora a casa. “Ah, vida é um so!!!”/ la vita è una sola, perché non divertirci finché possiamo?
In questi ambienti, ovviamente, non mancano le droghe. Una volta si fumava solo la marijuana, ora abbiamo cocaina, eroina, crack e tante altre delizie che sono arrivate nel tempo. Un business e un piacere:”Sesso, Droga e Kuduro”!
Oh, quanti amici ho perso perché hanno scelto il cammino delle droghe?! Tantissimi!!! Ragazzi giovani con un futuro brillante davanti, ora vivono in un mondo buio senza più il controllo di sè stessi e delle loro emozioni o sentimenti.
Il fenomeno di piccoli giovani o bambini delinquenti per le strade è sempre esistito. A partire dagli anni 80 nascono a Capo Verde piccoli gruppi di ragazzi conosciuti come “Piratinhas” che commettevano piccoli delitti, piccoli furti per la strada principalmente nelle isole di Sao Vicente e Santiago.
Negli anni 90 a Santiago (Achada Grande) nasce un nuovo gruppo chiamato “netinhos de vovo” / nipoti della nonna che agivano soprattutto nei periodi di feste o eventi.
Nel 2000 nascono i cosiddetti “Thugs”, il termine viene importato dai ghetti nord americani attraverso il movimento Thug life creato dal rapper Tupac Shakur. Quindi la delinquenza giovanile aumenta con la nascita dei “Thugs” nei vari quartieri delle città soprattutto nelle isole di Santiago, Sal e Sao Vicente.
Ma tutto questo a che cosa è dovuto? Primo, se andiamo a vedere negli anni 90 Capo Verde ha avuto un elevata crescita economica, circa l' 8,4% di media annuale come afferma il testo: “Estrategia de crescimento e de Reduçao da Pobreza”, ma non abbastanza per coprire tutta la popolazione. L'arcipelago continua a crescere in maniera diseguale, la crescita economica non è equilibrata e la disoccupazione è ancora alta.
Spesso accade che alcuni giovani si trovano a vivere in condizioni economiche famigliari molto bassa, vivono nei quartieri bassi, case povere, e questo a volte causa loro dei problemi. Vengono discriminati perché abitano in questi luoghi. All'età di quindici anni sono obbligati a lasciare la scuola ma si ritrovano senza un lavoro. Esiste anche il problema del colore della pelle.. questioni razziali.
Per gli Europei tutti gli africani sono neri, a parte i magrebini, ma in Africa non è così! Ognuno ha il suo colore: bianco, mulatto/ creolo e nero. A Capo Verde funziona così e quindi ci sono delle distinzioni razziali. In questi quartieri poveri la percentuale di neri che vi abitano è più alta.
Dopo il 2000 iniziano ad arrivare un numero elevato delinquenti originari di Capo Verde rimpatriati dagli USA che si riuniscono creando nuovi gruppi di gangster. Si narra che il governo per fermare questo rimpatriato, ha firmato un accordo con gli USA.
L'accordo proposto degli USA è stato: “ Noi, non vi mandiamo più questi ragazzi ma in cambio vi mandiamo due terroristi”. Ora, che sia vero o no, nessuno lo sa... ma quando arrivi a Capo Verde tutti raccontano questo fatto. Forse è una delle leggende metropolitane o forse no... alcuni sostengono che uno dei terroristi parla oramai benissimo il creolo e che la gente lo va a trovare. Quello che si sa è che quando una voce gira tanto, un fondo di verità c'è! Ad ogni modo i nuovi arrivati a Capo Verde hanno creato un grande scompiglio nella società capoverdiana.
Torniamo ai nostri ragazzi e dimentichiamo la leggenda. Ci sono ragazzi di soli 15 anni che girano di notte per le strade colpendo e distruggendo ogni cosa che trovano nel loro cammino. Derubano persone con piccole armi bianche e a volta accade qualche omicidio.
Con la nascita dei gangster, i ragazzi iniziano ad usare parole inglesi che trasformano in una sorta di parole nuova creole, ad esempio la nascita del famoso termine creolo “Kasu bodi” proviene dallo slogan usato in America “your cash or your body” usato durante una rapina.
Sempre nel 2000 arriva la televisione brasiliana “Rede Record” .
Tra i tanti programmi trasmessi ce n' era uno molto particolare che si chiamava “Cidade Alerta”. Questo programma mostrava e seguiva i crimini nelle favelas, e come vivevano i gangster/ gruppi. Secondo me questo ha contribuito moltissimo alla nascita dei gruppi a Capo Verde. Questi ragazzi non avendo più un sogno, un modello da seguire, cercano un rifugio diverso.
Tanta gente non esce più di casa come una volta, nessuno cammina da solo per strada di sera o di notte e hanno paura.
Ma è colpa loro? E' colpa della società stessa? O è colpa delle entità politiche? Di chi è la colpa?
E la prostituzione? Esiste, oppure no? Certo che esiste.
Quando ero piccola nella mia isola esisteva solo una piccola casa di due o tre donne che si prostituivano e nessuno ne parlava.
Con il turismo i primi che iniziano a prostituirsi sono i maschi, ragazzi che in cambio vogliano una maglietta firmata, pantaloni firmati, qualche soldo in più in tasca e donne affamate di sesso che soddisfano ogni loro desiderio. Anche le ragazze cominciano pian piano a desiderare cose nuove e con la scusa che la famiglia è povera cadono in questo giro.
Vi racconto un episodio che mi è successo nel 2003 quando ero in vacanza:
“ Ero al mare, a Santa Maria nell'isola di Sal, con i miei amici. Mi piace fare camminate lunghe e avendo 8 km di sabbia bianca decisi di fare una piccola passeggiata da sola. Mi piace ascoltare il rumore delle onde che sbattono sulla sabbia mentre cammino. Mentre camminavo pensavo, immaginavo, sognavo....
A qualche metro da me vedevo i turisti sdraiati a prendere il sole o fare il bagno. A questo affollamento di persone ormai non ci facevo più caso, comunque mi tenevo sempre un pò lontana da loro . Al mio ritorno dalla passeggiata saluto i miei amici che stavano andando via e sono rimasta da sola... non volevo tornare a casa, mi piaceva stare lì. Non appena si sono allontanati arriva un signore senegalese. Stranamente inizia a parlare con me in italiano, questo fatto mi stupisce e gli dico che sono capoverdiana e che poteva parlare con me in creolo. E lui mi disse che pensava che io fossi italiana perché il mio creolo era diverso dagli altri e che mi aveva sentito parlare italiano al telefono. E io lì non ho potuto fare a meno che sparare un bel belin!!! L'uomo mi aveva anche sentito parlare al telefono. Dopo tanti discorsi e presentazioni, lui mi propose un business:
“ Un mio amico italiano, ti ha visto camminare poco fa e si è innamorato di te. Vuole sposarti e farti felice. Ti invita a cena stasera e sei la sua ospite in albergo, Ti darà tutto quello che vuoi, mentre io avrò in cambio 100 euro, accetti?”.
Wow, wow, wow... che proposta!! Un accordo? Una proposta? Un contratto con il Diavolo?
Ovviamente ho rifiutato la cosa, e tuttora penso a quell'accaduto! Quindi le cose funzionano anche così giù??!! E' tutto un mercato, vendere carne umana fresca al primo offerente?!
Bambine, ragazze, donne che offrono il loro corpo in cambio di una misera cena e di una promessa che non verrà mai realizzata. Uomini vecchi e pedofili che cercano la sorgente della gioventù tramite il sesso. Ragazze di 15 o 16 anni incinte e sole... il padre non c'è mai e rimane solo un ricordo di un avventura di sesso, forse un fantasma che si è dileguato nell'aria della notte.
Di fronte alle discoteche trovi donne nigeriane che si spacciano per donne capoverdiane del sud.... insomma un grande caos.
In ogni società del mondo accadono questi fatti, nessuna società è libera da queste realtà, tutti noi dobbiamo far fronte a questi problemi quotidianamente, ci sono persone fortunate e sfortunate, i ricchi e i poveri, case e baracche, il negativo e il positivo.
Capo Verde sta correndo troppo veloce a mio avviso e una parte della sua società sta soffrendo tanto e necessita di aiuto.
Ha bisogno di investimenti nell'ambito educativo, salute, formazione personale e il popolo capoverdiano deve imparare ad amare e rispettare la sua terra.

Come dice il poeta Luis de Camoes :

“ Mudam-se os tempos, mudam-se as vontades,
Muda-se o ser, muda-se a confiança;
Todo o mundo é composto de mudança,
Tomando sempre novas qualidades.

Continuamente vemos novidades,
Diferentes em tudo da esperança;
Do mal ficam as magoas na lembrança,
E do bem ( se algum houve) as saudades.”

Traduzione:

“Cambiano i tempi, cambiano le volontà,
Cambia l'essere. Cambia la fiducia;
Tutto il mondo è composto di cambiamento,
Prendendo sempre nuove qualità.

Continuamente vediamo novità,
Diverse in tutto dalla speranza;
Dal male rimangono le ferite nel ricordo.
E dal bene ( se ce stato alcun) le nostalgie.”

Tratto dal libro “ Auto da Alma (Gil Vicente), Sonetos e Cançoes (Camoes)”  

Qamar  S. Andrade

3 commenti:

  1. bellissimo articolo.... tristemente vero....

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  2. Bellissimo articolo di cui ho potuto verificarne la tristissima realtà. Spero che le persone possano migliorare un giorno.. ma per il momento si stanno facendo divorare dall'ingordigia di tutto pensando che un domani nessuno paghi per questo e intanto lo stiamo già facendo.. ma siamo troppo cechi per vederlo (almeno la maggior parte delle persone tipo 99 su 100)

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  3. Analisi e riflessioni molto calzanti e veritiere. Sono un attento osservatore di costume e fatti capoverdiani da una decina di anni e confermo che anche io, nel mio piccolo osservatorio fatto di letture di quotidiani online, sto notando una involuzione e uno sbandamento generale pericolosi. In un contesto generale di tendenziale mancano figure alte che siano,da esempio per le giovani generazioni. Di fatti concreti se ne vedono pochi, tante parole...quello sì. Tra i pochi esempi di concretezza devo dire che spiccano i salesiani di Cuneo che a Fogo si stanno,dando,da fare anche sotto il profilo sociale ed economico con la cura è la,promozione della viticoltura

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