Cronaca di una realtà
triste
( La nascita di piccoli
gruppi razzisti sul web nelle isole di Capo Verde e il turismo
eccessivo)
Parte 2
“ Eu sou um adpeto dos
poderes de Verbo, e apesar de mim mesmo distorço a palavra de modo a
que, nao mentindo, também nunca diga a verdade- e nao ha' maior
mentira do que aquela que apenas, ligeiramente, se afasta da verdade.
Pelos poderes de Hod consegue-se trazer tudo até nos- seduçao e
hipnotismo, usando as palavras que sao engodo e anzol.”
“ Este mundo do terceiro
anel periférico vive- tal como a maioria dos lugares que sao alvo de
politicas de desenvolvimento e recipientes dos donativos- do que é
lixo além-mar reciclado.”
“ Neste ermo africano,
ninguém tem idade para ter filhos- nao ha jovens, apenas crianças
carnivoras que se alimentam dos velhos, e velhos que parasitam os
imbecis, os deficientes e também as crianças.”
Tratto dal libro “Perdido
de Volta” di Miguel Gullander
Come vi avevo già detto
nella prima parte della cronaca, Capo Verde inizia a svilupparsi così
velocemente che certi aspetti della propria società non vengono
notati... o forse nessuno li vuole vedere.
Inizia l'era degli
investimenti, nuovi alberghi, nuove case con arredamenti di ultima
generazione, nuovi palazzi ( nasce anche il condominio), arrivano
nuove macchine di lusso, vengono costruiti tre aeroporti
internazionali ( un arcipelago così piccolo con quattro aeroporti
internazionali..???..). Più offerte nel mercato del lavoro. Vengono
spazzati via tantissimi luoghi naturali; le saline di Pedra di Lume
nell'isola di Sal (un patrimonio naturale) vengono vendute ad un
imprenditore italiano.. questo è uno dei tanti esempi...
Nel frattempo cosa sta
accadendo ai giovani capoverdiani? A cosa aspirano? Quali sono i loro
sogni? Obiettivi? Ai bambini che il turista vede correre per i
campi/strade con un sorriso magico, che futuro li aspetta?
Sapete, uno dei grandi
errori che facciamo è andare in un paese che non è nostro e vedere
tutto quello che appartiene a quella realtà con i nostri occhi. Ci
sono realtà diverse fra loro, ogni realtà è diversa dall'altra;
non si può parlare di una realtà che non si conosce. Conoscere non
vuol dire andare in vacanza per una settimana in un mega albergo e
pretendere di dare un giudizio a riguardo.
In Africa non hanno bisogno
di compassione o pena, vedere un bambino che corre per la strada
senza scarpe non vuol dire che non ha il cibo che li aspetta a casa.
L' Africa ha bisogno di investimenti nel campo dell'educazione e
salute, non di misere commiserazioni tipo : “ Povero bambino guarda
come soffre! Mi dispiace tanto:” Parlare e piangere non aiutano gli
altri, bisognerebbe agire.
I giovani capoverdiani
iniziano ad “affrontare” una nuova realtà, si iniziano a
scoprire nuovi mondi e nuove gente. A Capo Verde iniziano ad arrivare
persone da tutte le parti del mondo, ognuna per un motivo diverso
dall'altra:
- Arrivano i turisti europei e non solo (“ah...belle spiagge, belle donne e begli uomini!!!”);
- Arriva gente della costa africana ( ricerca di migliori condizioni di vita e a loro il mio massimo rispetto);
- Investitori da ogni luogo del mondo (“vogliamo investire ed aiutare il piccolo paese senza risorsi naturali”);
- Arrivano anche i cinesi e in ogni angolo delle città troviamo un negozio “from China”;
- Arrivano anche “criminali/ delinquenti” rimpatriati dagli USA.
Quindi un mix di persone,
culture che si mescolano tra loro come delle enormi turbine e
svaniscono .
Aprono nuove discoteche,
pub, ristoranti, bar.
Le feste iniziano alle 15:00
di un giorno e finiscono alle 10:00 del giorno dopo, soprattutto nel
periodo estivo, e quindi la movida è sempre più “ da pesada”
/potente come direbbe un capoverdiano. Le feste vanno dal lunedì al
lunedì “ depois passa sabe, morre ca nada”/ dopo il
divertimento, la morte non è niente in confronto...giovani che non
si stancano mai! Devo dire che i giovani sono tutti dei grandi
lavoratori, tutti cercano di lavorare e hanno questo senso di
“responsibilità”; ma dovete sapere che, se un ragazzo viene
invitato ad una festa e il giorno dopo deve alzarsi alle sei di
mattina per andare al lavoro, non rimane a casa a dormire... va alla
festa e alle sei si presenta al lavoro senza prima essere andato a
riposare qualche ora a casa. “Ah, vida é um so!!!”/ la vita è
una sola, perché non divertirci finché possiamo?
In questi ambienti,
ovviamente, non mancano le droghe. Una volta si fumava solo la
marijuana, ora abbiamo cocaina, eroina, crack e tante altre delizie
che sono arrivate nel tempo. Un business e un piacere:”Sesso, Droga
e Kuduro”!
Oh, quanti amici ho perso
perché hanno scelto il cammino delle droghe?! Tantissimi!!! Ragazzi
giovani con un futuro brillante davanti, ora vivono in un mondo buio
senza più il controllo di sè stessi e delle loro emozioni o
sentimenti.
Il fenomeno di piccoli
giovani o bambini delinquenti per le strade è sempre esistito. A
partire dagli anni 80 nascono a Capo Verde piccoli gruppi di ragazzi
conosciuti come “Piratinhas” che commettevano piccoli delitti,
piccoli furti per la strada principalmente nelle isole di Sao Vicente
e Santiago.
Negli anni 90 a Santiago
(Achada Grande) nasce un nuovo gruppo chiamato “netinhos de vovo”
/ nipoti della nonna che agivano soprattutto nei periodi di feste o
eventi.
Nel 2000 nascono i
cosiddetti “Thugs”, il termine viene importato dai ghetti nord
americani attraverso il movimento Thug life creato dal rapper Tupac
Shakur. Quindi la delinquenza giovanile aumenta con la nascita dei
“Thugs” nei vari quartieri delle città soprattutto nelle isole
di Santiago, Sal e Sao Vicente.
Ma tutto questo a che cosa è
dovuto? Primo, se andiamo a vedere negli anni 90 Capo Verde ha avuto
un elevata crescita economica, circa l' 8,4% di media annuale come
afferma il testo: “Estrategia de crescimento e de Reduçao da
Pobreza”, ma non abbastanza per coprire tutta la popolazione.
L'arcipelago continua a crescere in maniera diseguale, la crescita
economica non è equilibrata e la disoccupazione è ancora alta.
Spesso accade che alcuni
giovani si trovano a vivere in condizioni economiche famigliari molto
bassa, vivono nei quartieri bassi, case povere, e questo a volte
causa loro dei problemi. Vengono discriminati perché abitano in
questi luoghi. All'età di quindici anni sono obbligati a lasciare la
scuola ma si ritrovano senza un lavoro. Esiste anche il problema del
colore della pelle.. questioni razziali.
Per gli Europei tutti gli
africani sono neri, a parte i magrebini, ma in Africa non è così!
Ognuno ha il suo colore: bianco, mulatto/ creolo e nero. A Capo Verde
funziona così e quindi ci sono delle distinzioni razziali. In
questi quartieri poveri la percentuale di neri che vi abitano è più
alta.
Dopo il 2000 iniziano ad
arrivare un numero elevato delinquenti originari di Capo Verde
rimpatriati dagli USA che si riuniscono creando nuovi gruppi di
gangster. Si narra che il governo per fermare questo rimpatriato, ha
firmato un accordo con gli USA.
L'accordo proposto degli USA
è stato: “ Noi, non vi mandiamo più questi ragazzi ma in cambio
vi mandiamo due terroristi”. Ora, che sia vero o no, nessuno lo
sa... ma quando arrivi a Capo Verde tutti raccontano questo fatto.
Forse è una delle leggende metropolitane o forse no... alcuni
sostengono che uno dei terroristi parla oramai benissimo il creolo e
che la gente lo va a trovare. Quello che si sa è che quando una voce
gira tanto, un fondo di verità c'è! Ad ogni modo i nuovi arrivati a
Capo Verde hanno creato un grande scompiglio nella società
capoverdiana.
Torniamo ai nostri ragazzi e
dimentichiamo la leggenda. Ci sono ragazzi di soli 15 anni che girano
di notte per le strade colpendo e distruggendo ogni cosa che trovano
nel loro cammino. Derubano persone con piccole armi bianche e a volta
accade qualche omicidio.
Con la nascita dei gangster,
i ragazzi iniziano ad usare parole inglesi che trasformano in una
sorta di parole nuova creole, ad esempio la nascita del famoso
termine creolo “Kasu bodi” proviene dallo slogan usato in America
“your cash or your body” usato durante una rapina.
Sempre nel 2000 arriva la
televisione brasiliana “Rede Record” .
Tra i tanti programmi
trasmessi ce n' era uno molto particolare che si chiamava “Cidade
Alerta”. Questo programma mostrava e seguiva i crimini nelle
favelas, e come vivevano i gangster/ gruppi. Secondo me questo ha
contribuito moltissimo alla nascita dei gruppi a Capo Verde. Questi
ragazzi non avendo più un sogno, un modello da seguire, cercano un
rifugio diverso.
Tanta gente non esce più di
casa come una volta, nessuno cammina da solo per strada di sera o di
notte e hanno paura.
Ma è colpa loro? E' colpa
della società stessa? O è colpa delle entità politiche? Di chi è
la colpa?
E la prostituzione? Esiste,
oppure no? Certo che esiste.
Quando ero piccola nella mia
isola esisteva solo una piccola casa di due o tre donne che si
prostituivano e nessuno ne parlava.
Con il turismo i primi che
iniziano a prostituirsi sono i maschi, ragazzi che in cambio vogliano
una maglietta firmata, pantaloni firmati, qualche soldo in più in
tasca e donne affamate di sesso che soddisfano ogni loro desiderio.
Anche le ragazze cominciano pian piano a desiderare cose nuove e con
la scusa che la famiglia è povera cadono in questo giro.
Vi racconto un episodio che
mi è successo nel 2003 quando ero in vacanza:
“ Ero al mare, a Santa
Maria nell'isola di Sal, con i miei amici. Mi piace fare camminate
lunghe e avendo 8 km di sabbia bianca decisi di fare una piccola
passeggiata da sola. Mi piace ascoltare il rumore delle onde che
sbattono sulla sabbia mentre cammino. Mentre camminavo pensavo,
immaginavo, sognavo....
A qualche metro da me
vedevo i turisti sdraiati a prendere il sole o fare il bagno. A
questo affollamento di persone ormai non ci facevo più caso,
comunque mi tenevo sempre un pò lontana da loro . Al mio ritorno
dalla passeggiata saluto i miei amici che stavano andando via e sono
rimasta da sola... non volevo tornare a casa, mi piaceva stare lì.
Non appena si sono allontanati arriva un signore senegalese.
Stranamente inizia a parlare con me in italiano, questo fatto mi
stupisce e gli dico che sono capoverdiana e che poteva parlare con me
in creolo. E lui mi disse che pensava che io fossi italiana perché
il mio creolo era diverso dagli altri e che mi aveva sentito parlare
italiano al telefono. E io lì non ho potuto fare a meno che sparare
un bel belin!!! L'uomo mi aveva anche sentito parlare al telefono.
Dopo tanti discorsi e presentazioni, lui mi propose un business:
“ Un mio amico italiano,
ti ha visto camminare poco fa e si è innamorato di te. Vuole
sposarti e farti felice. Ti invita a cena stasera e sei la sua ospite
in albergo, Ti darà tutto quello che vuoi, mentre io avrò in cambio
100 euro, accetti?”.
Wow, wow, wow... che
proposta!! Un accordo? Una proposta? Un contratto con il Diavolo?
Ovviamente ho rifiutato la
cosa, e tuttora penso a quell'accaduto! Quindi le cose funzionano
anche così giù??!! E' tutto un mercato, vendere carne umana fresca
al primo offerente?!
Bambine, ragazze, donne che
offrono il loro corpo in cambio di una misera cena e di una promessa
che non verrà mai realizzata. Uomini vecchi e pedofili che cercano
la sorgente della gioventù tramite il sesso. Ragazze di 15 o 16 anni
incinte e sole... il padre non c'è mai e rimane solo un ricordo di
un avventura di sesso, forse un fantasma che si è dileguato
nell'aria della notte.
Di fronte alle discoteche
trovi donne nigeriane che si spacciano per donne capoverdiane del
sud.... insomma un grande caos.
In ogni società del mondo
accadono questi fatti, nessuna società è libera da queste realtà,
tutti noi dobbiamo far fronte a questi problemi quotidianamente, ci
sono persone fortunate e sfortunate, i ricchi e i poveri, case e
baracche, il negativo e il positivo.
Capo Verde sta correndo
troppo veloce a mio avviso e una parte della sua società sta
soffrendo tanto e necessita di aiuto.
Ha bisogno di investimenti
nell'ambito educativo, salute, formazione personale e il popolo
capoverdiano deve imparare ad amare e rispettare la sua terra.
Come dice il poeta Luis de
Camoes :
“ Mudam-se os tempos,
mudam-se as vontades,
Muda-se o ser, muda-se a
confiança;
Todo o mundo é composto
de mudança,
Tomando sempre novas
qualidades.
Continuamente vemos
novidades,
Diferentes em tudo da
esperança;
Do mal ficam as magoas na
lembrança,
E do bem ( se algum houve)
as saudades.”
Traduzione:
“Cambiano i tempi,
cambiano le volontà,
Cambia l'essere. Cambia la
fiducia;
Tutto il mondo è composto
di cambiamento,
Prendendo sempre nuove
qualità.
Continuamente vediamo
novità,
Diverse in tutto dalla
speranza;
Dal male rimangono le
ferite nel ricordo.
E dal bene ( se ce stato
alcun) le nostalgie.”
Tratto dal libro “ Auto
da Alma (Gil Vicente), Sonetos e Cançoes (Camoes)”
Qamar S. Andrade
Qamar S. Andrade
bellissimo articolo.... tristemente vero....
RispondiEliminaBellissimo articolo di cui ho potuto verificarne la tristissima realtà. Spero che le persone possano migliorare un giorno.. ma per il momento si stanno facendo divorare dall'ingordigia di tutto pensando che un domani nessuno paghi per questo e intanto lo stiamo già facendo.. ma siamo troppo cechi per vederlo (almeno la maggior parte delle persone tipo 99 su 100)
RispondiEliminaAnalisi e riflessioni molto calzanti e veritiere. Sono un attento osservatore di costume e fatti capoverdiani da una decina di anni e confermo che anche io, nel mio piccolo osservatorio fatto di letture di quotidiani online, sto notando una involuzione e uno sbandamento generale pericolosi. In un contesto generale di tendenziale mancano figure alte che siano,da esempio per le giovani generazioni. Di fatti concreti se ne vedono pochi, tante parole...quello sì. Tra i pochi esempi di concretezza devo dire che spiccano i salesiani di Cuneo che a Fogo si stanno,dando,da fare anche sotto il profilo sociale ed economico con la cura è la,promozione della viticoltura
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