mercoledì 19 dicembre 2012
lunedì 17 dicembre 2012
Africa, sei la mia pioggia
Mae,
ti scrivo questa lettera per chiederti perdono; vorrei scusarmi per
quest'allontanamento. Sai, non ti ho mai dimenticata, ho avuto tanto
da fare qui. La vita qui non è facile!
Sono
andata via dalle tue braccia contro la mia volontà, ero piccola..
sto crescendo, sapevi? Sto diventando donna come te. Ogni giorno ti
assomiglio sempre di più. Ho scoperto che ho il tuo sorriso, la mia
risata è come il rumore delle tue acque; i miei capelli sono
ondulati come le onde che ti cullano, di colore rosso-marrone come la
tua terra e come il sangue che ogni giorno viene versato su di essa.;
la mia pelle è dorata come il sole che sbatte sulle tue rocce.
Il
mio sguardo è come il tuo, malinconico, aspetta sempre qualcosa di
buono, un cambiamento; a volte sento quella nostalgia di cui mi
parlavi sempre da piccola, ti ricordi? Mamma è pesante la nostalgia.
Ogni giorno aumenta, sembra che ho un nodo nello stomaco. Come faccio
a togliermi questo nodo? Sei riuscita a scacciarla via? Io non ci
riesco, mi tormenta e mi segue.
Ho
imparato a camminare come una donna, passi corti e in silenzio.
Quando cammino riesco a sentire i miei passi che toccano la terra. La
terra qui è fredda, non è come la tua... calda! Mi manca il tuo
calore, la tua umanità. Quanto mi manchi? Vorrei tornare, ma non
posso... perdonami!
Ho
ricevuto, una settimana fa, foto delle tue case. Che splendide!
Hai
costruito 53 “case” per tutti noi... sono belle e uniche! Vorrei
andare, ogni giorno per 53 giorni, a vivere in ognuna di queste case,
posso? In mezzo a queste case passano i deserti, i fiumi, tantissimi
animali, cascate, etc. Complimenti hai buon gusto! Ho visto anche la
mia casa, è piccolina, piccolina e tenera. Grazie!
Ieri,
quando sei venuta a trovarmi nel sogno e, dopo che te ne sei andata,
ho iniziato a pensare :
“Tutti
ti chiamano “Mamma Africa” o “ La culla dell'umanità”,
eppure nessuno ti ama. Tutti ti vogliono e nessuno ti rispetta.
Oh
tu sole della terra, cosa hai mai fatto per meritare questo dolore? I
tuoi figli, i tuoi semi scappano da te... perché rimani immobile nel
vederli partire? Non ti mancano? Mamma stai dormendo? Oppure ci stai
castigando?”
Pronuncio
il tuo nome mille volte, hai un bellissimo nome! Chi ti ha dato
questo nome? Oh, quante teorie sul significato del tuo nome e tuttora
nessuno ti ha mai capita!!!
Sapevi
che sei bella? Qualcuno te l'ha mai detto? Quando penso a te, i miei
occhi si riempono di lacrime dolci, quando mi chiami sento un
tormento dentro e la morte mi si avvicina lentamente. Lasciami
andare, non chiamarmi... mi vergogno di essere tua figlia! Cosa ho
mai fatto per te? Non ti ho mai fatto un regalo!
Sai,
so che vieni a trovarmi sempre nei sogni. Il tuo arrivo è come la
pioggia, una goccia dopo l'altra e poi tutte insieme. Una goccia è
un suono, due gocce formano un altro suono e così via. Africa sei la
mia pioggia e il suono della mia vita! Quando inizio ad immaginare di
essere vicino a te, come per magia inizio a sentire quella sensazione
di euforia, di estasi, di gioia.... oh, come vorrei urlare! Come
vorrei correre tra le tue foreste o savane!!!
I
tuoi figli qui non parlano, sono diventati muti, ciechi e sordi.
Combattono tra loro, sapevi? I tuoi figli hanno imparato a mentire,
non conoscono più la verità e hanno perso il tuo odore. Come mai ti
stanno lasciando? Cosa sta accadendo, mamma?
A
volte quando sono sull'autobus li vedo zitti e in silenzio; camminano
con la testa bassa. Sono tristi e non capisco dove vogliono andare o
arrivare. Però c'è sempre qualcuno che urla tanto, tanto, tanto.
Non ci avevi insegnato il rispetto verso gli altri? Devo dire che
spesso vengono maltratti e subiscono tanti insulti. Alcuni rispondono
e altri no. E' triste vedere un mio fratello essere insultato e non
poter far niente! Cosa devo dire? Non mi escono le parole lì per lì,
la tristezza è così tanta che non riesco a dire niente.
Ieri
ho aperto il giornale e ho scoperto che ci danno la colpa per
l'enorme crisi che c'è da queste parti. Da noi c'è la crisi? Cos'è
la crisi? Mamma tu sei ricca, vero? Hai diamanti, rame, sale,
petrolio, gas, oro, tantissime pietre preziose, delle terre fertili,
etc. Come mai dai miei calcoli risulta che siamo poveri? Con tutto
quello che hai, potevi aiutarci tutti . Anche se mi è giunta voce
che hai firmato un contratto con Satana. Egli manda sempre i suoi
figli vestiti da pecore a lavorare da te, fai attenzione. Quando
arrivano prendono tutto.... rischi di rimanere senza niente.
Scusa
mamma, ma dovevo dirti queste cose. Se è vero perché l'hai fatto? E
i tuoi figli? Non ci pensi a noi?
I
tuoi figli del nord, hanno iniziato le rivolte... non so se è un
bene o un male! Ci sono le iene da questi parti che aspettano per
mangiare. Tu, che ne pensi? Mi auguro che saranno in grado di
costruire il loro futuro. Quelli che sono qui sono considerati come
un pericolo, una bomba pronta ad esplodere.
I
tuoi figli del centro... poveri, mamma! Sono due o tre che stanno
bene, altri soffrono tantissimo. Alcuni non hanno acqua da bere là,
mamma! Perché? Altri vengono massacrati spesso per una politica di
corruzione. So che ci sono delle persone che li aiutano, ma ne
servono altre. Nel resto del mondo, la gente del centro è diventata
famosa; escono sempre sui giornali, in televisione, telegiornali,
etc., ritratti come poverini senza cibo o come gente che non fa parte
del mondo.
Quelli
del sud, sono come quelli del centro.
Non
importa dove siamo nati... apparteniamo tutti a te..Mamma Africa!
Qamar S. Andrade
Per l'Associazione Italo- Capoverdiana è stato un vero piacere e onore partecipare alla "Serata Insieme" organizzata dall'Associazione Mabota.
Grazie a tutti, alla prossima.
Grazie a tutti, alla prossima.
HOLLYWOOD/ BOLLYWOOD CITY
In the night what's going
on in Genoa?
A volte capita di
trovarci in dei posti senza sapere perchè.... ma ci capita....
E quello che ci capita di
vedere in questo posto è veramente triste e sconvolgente!
Nella notte del
16/12/2012, a 5 giorni dalla fine del mondo, eravamo spettatori di
una scena del teatro dell'orrore.
Stormi di uccelli
passavano, volando verso una destinazione sicura...anche loro avevano
capito che era meglio “telare”! Ma le paladine della giustizia
avevano un compito da svolgere: “Reporter in the night”.
Torniamo indietro nel
tempo e analizziamo cosa è successo; arrivate all' Hollywood ci
hanno chiesto un pass per poter entrare, sembrava un luogo
controllato.
Dopo essere entrate ci
accorgiamo che ci sono due sale con musica diversa: nella prima si
ballava musica hip hop, reggae, reggaeton e commerciale, le persone
erano rilassate, ridevano, scherzavano a ritmo di musica; vi era un
mix di razze: senegalesi, italiani, capoverdiani, tunisini,
marocchini, nigeriani e sudamericani. L'età media era dai 16 ai 35
anni.
Nella sala a fianco ci si
presenta un altro tipo di ambiente, completamente diverso: teste
rasate, e abbigliamento tipico (dei neo fascisti/neo nazisti), le
ragazze praticamente nude e coloratissime, musica hard core, hard
style, tecno, tutti scatenati e fatti. Età media dai 15 ai 25 anni.
Due generi completamente diversi in sale adiacenti.
Prendiamo il nostro drink
e andiamo nella prima sala. Passano le ore e ogni tanto si
presentavano le teste rasate, che scimmiottavano i ragazzi impegnati
a ballare.
La tensione si tagliava
col coltello perchè avevano un atteggiamento provocatorio.
I ragazzi afro-italiani e
sudamericani rifiutavano di andare nell'altra sala anche se là c'era
il bagno,
che tra le altre cose era
in condizioni pessime.
Quasi alla fine della
serata, mentre andavamo in bagno ci imbattiamo in una rissa e la
scena più triste era vedere una ragazza per terra che veniva
calpestata mentre i rissaioli cercavano l'uscita.
Pochi minuti dopo sono
arrivate cinque pattuglie di carabinieri i quali sono scesi dalle
loro macchine armati di manganelli, pronti ad intervenire.
Dopo mezz'ora il locale
chiude e tutti si preparano verso l'uscita.
La tensione nell'aria era
tanta, sentivamo che sarebbe successo ancora qualcosa.
Ad un certo punto gruppi
di ragazzi (hard core) iniziano a picchiarsi l'uno contro l'altro, i
carabinieri intervengono tirando manganellate fino a sedare la rissa.
Finito questo scontro ne
iniziano altri: ragazzi capoverdiani che litigano per colpa delle
ragazze, c'è chi se la prende con le macchine parcheggiate davanti
al locale e teste rasate che si tiravano dei pugni in faccia.
In uno degli interventi
dei carabinieri ascoltiamo questa frase “ Prendiamo quel nero e gli
facciamo vedere...”, anche se abbiamo visto che chi aveva compiuto
il gesto di prendersela con la macchina era un'altra persona.
La cosa è durata per
un'ora e c'erano sparsi qua e là focolai accesi; mentre, poco
distante si sentiva scoppiare un petardo provocando gran fumo e
rumore nella notte. Scattavano gli allarmi delle macchine, insomma un
grande caos.
Pian piano tutti vanno
via in macchina, non rimane quasi nessuno, l'ultima cosa che
sentiamo è la frase detta dai carabinieri : “Tutto qui?” ,
agitando il manganello tra le mani.
La cosa più triste è
vedere giovani, non importa di che razza o etnia, che si distruggono
nell'alcol e nella droga. Sono sempre incattiviti e violenti, basta
poco per far accendere una miccia. E' triste anche vedere il
comportamento di chi dovrebbe evitare che queste cose succedano.
Afrah e Qamar
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