Girando sul social
network Facebook ho trovato una foto di “Tambarina” una specie di
frutto che cresce a Capo Verde e in Africa, molto gradito tra i
capoverdiani e soprattutto per chi vive all'estero perchè rievoca in
loro tanti ricordi.
La curiosità è stata
così forte che ho cliccato sulla foto, si è aperto il profilo di
una ragazza e ho potuto vedere tantissime altre foto interessanti.
Le foto ritraevano
bambini e donne impegnanti in vari laboratori di arte, musica, giochi
etc.
Questa ragazza si chiama
Cindy Baptista e il mio istinto mi ha portata ad inviarle una e-mail
per sapere qualcosa in più su di lei.
Non ci speravo, ma ho
subito avuto una risposta. Le ho inviato la richiesta di amicizia, mi
ha accettata e da quel momento ho scoperto una ragazza giovane piena
di interessi e attiva nella società capoverdiana.
Cindy è una giovane
capoverdiana, nata il 4 febbraio 1984 nella città di Praia.
È cresciuta
a“Lém-Cachorro”, un quartiere molto povero e uno dei primi della
città di Praia dove i bambini soffrivano l'abbandono, e presto
iniziavano a prostituirsi rubare e drogarsi.
Questo è uno dei motivi
per cui ha deciso di studiare per aiutare donne e bambini che spesso
vengono discriminati all'interno delle varie società.
La tematica riguardante i
giovani e i bambini a rischio ogni giorno tende a far acquisire una
maggior consapevolezza da parte della società in generale e una
maggior preoccupazione sulle forme adeguate dell'intervento dei
professionisti in modo particolare in quest'area.
I bambini e i giovani
sono vulnerabili alle situazioni di rischio e di pericolo presenti
nel loro ambiente naturale di vita: nelle dinamiche famigliari,
relazionali, sociali ed economiche e culturali della società.
La protezione dei bambini
e dei giovani implica un insieme di azioni che vanno dallo studio e
diagnosi di ogni situazione nei suoi diversi livelli: individuale,
famigliare e sociale, non togliendo al minore i sistemi in cui è già
inserito come ovviamente il suo seno famigliare, la scuola e la
comunità in generale.
"Ma Capo Verde è
pronto per rispondere a queste questioni?" Si chiede Cindy
Lém-Cachorro
Nel
frattempo, esistono casi che non permettono questa forma d'intervento
ma prevedono un allontanamento immediato del minore dall'ambiente di
pericolo, seguito da un accoglimento volto ad assicurargli
protezione, sicurezza.
Nonostante
il suo quartiere fosse povero, Cindy lo considerava il migliore del
mondo. Un perfetto laboratorio per esplorare e crescere, una
“ludoteca” affascinante.
Tra
molta povertà, persone che soffrono la fame e bambini che erano
obbligati dai genitori a chiedere i soldi molto presto, c'era sempre
un momento in cui tutti noi bambini ci incontravamo per giocare.
Il
“giocare” costituiva l'unico momento in cui ci sentivamo liberi e
potevamo esprimere i nostri desideri più profondi:“ far finta che
eravamo madri, padri, professori o nonni; sognare che eravamo fate,
preti che battezzavano bambini/ persone; si creava un campo di
battaglia con arbitri e due nemici perché guardavamo Bruce Lee; si
lavavano lattine/ barattoli dei concentrati per metterci dentro fiori
da mettere sul tavolo della colazione per le nostre bambole anche
perché vedevamo sempre le nostre madri indaffarate a pensare a cosa
cucinare”.
Era
attraverso il gioco che riuscivamo a capire se un amico/a non stava
bene. Finivamo per condividere le nostre preoccupazioni e angosce, i
nostri genitori poco si preoccupavano se avevamo dei sentimenti o no.
In questo momento avevamo tempo per tutto e ci si aiutava.”
Di
fronte a questa realtà che si viveva in questo quartiere, all'età
di 14 anni, Cindy si unisce alla Croce Rossa, UNICEF e altre
associazioni non governative con il sogno di trovare soluzioni e
risposte che non riusciva ad avere e di aiutare le persone del suo
quartiere.
Il
quartiere Lém Cachorro durante la sua infanzia era molto contestato,
discriminato e quando accadevano dei furti nella capitale, subito gli
occhi erano puntati verso di esso.
E fu
così che Cindy iniziò ad intervenire nel suo quartiere per la prima
volta.
In
realtà le prime forme di intervento di Cindy consistevano nel dare
il suo contributo in casa. Spesso ci si aiuta nelle famiglie,
prendendosi cura dei fratelli più piccoli, dei figli, dei nipoti o
dei vicini. Noi bambini abbiamo imparato presto ad avere il senso di
responsabilità vivendo la vita quotidiana di un adulto...
comportandosi come un adulto.
A
volta mancava tempo per giocare e la scuola veniva affrontata con
molta serietà. Infatti studiando potevamo avere un futuro migliore
per questo i genitori e il governo esigevano molto.
“ Camminare con un
completo e cravatta ti dà una vita degna e sana”
“Con
pochi soldi e i piccoli contributi dei vicini o della famiglia,
andavamo di porta in porta alla ricerca di aiuti finanziari per la
creazione di attività per bambini e giovani, come i giochi (
giochi/ corse con il sacco, corse di staffetta, concorsi di balli e
tante altre cose). Era bellissimo poter passare del tempo con i
bambini, momenti di gioia, di rilassamento, dove per un attimo ci si
dimenticavano tutte le preoccupazioni, sentendosi amati ed accettati.
Quindi
i soldi che riuscivamo ad avere, soprattutto grazie allo sforzo di
tutto il quartiere (ognuno dava quello che poteva) compravamo i
materiali scolastici per offrirli a quelli che ne avevano più
bisogno. Avevamo aiuti da qualche azienda, ma penso che volevano solo
farsi pubblicità, offrendo succhi di frutta, t-shirt, che spesso non
arrivavano neanche ai bambini.
Di
fronte a questa realtà così dura, il vicinato si riuniva e si
raccoglievano vestiti e tanti altri beni di prima necessità.”
“ Quello che a Cindy
piaceva di più fare fra le tante cose, era andare in bicicletta”
“Era un'eccellente
momento per volare, liberarmi e provare fino a dove andavano i miei
limiti.”
E fu così che Cindy
decise di andare altrove e scoprire quell'orizzonte lontano, la
libertà che esso le poteva offrire.
Già da piccola aveva la
passione per l'arte infatti dopo aver finito le scuole superiori a
Capo Verde partì per il Portogallo e visse lì per 10 anni.
Cominciò a studiare
nella scuola superiore di Arte e Design a “Caldas da Rainha”,
dove dopo si specializzò in Design Grafico e Multimediale.
Durante l'università, la
maggior parte dei suoi lavori erano dedicati al pubblico infantile,
animazioni e giochi.
Ma non finisce qui,
sente che doveva ancora imparare un po' di più sul pubblico
infantile e così decise di specializzarsi come ausiliare di azione
educativa cominciando subito a lavorare nell'asilo nido in Lisbona.
Sentiva il bisogno di
approfondire le teorie che aveva imparato, mettendo in pratica tutto
ciò nell'area dell'educazione utilizzando il suo strumento di
lavoro: l'Arte.
Si specializzò in
Tecniche e Metodologie Espressive attraverso il design, processi
creativi e tante altre forme di arte come il ballo creativo,
l'espressione drammatica e la musica.
“La mia prima
esperienza come educatrice espressiva è stato dopo il master, dove
ho creato un progetto di intervento socio-educativo "Do Risco ao
Rabisco” insieme a due colleghi.”
Insieme a questo aveva
anche il suo lavoro come educatrice nell'asilo nido e nella scuola
materna “Colmeia”. Raccontava ai bambini le storie e i giochi
della sua infanzia, loro erano felici e volevano sapere sempre di più
su Capo Verde.
Il ritorno a Capo Verde
Tra ottobre e novembre
2011 è stata invitata a partecipare al progetto “Piattaforma
Cultura e Arte” dell'Associazione Simboa e a dare formazione nelle
città di Mindelo e di Priaia alle maestre d'asilo, ai professionisti
nel campo degli interventi sociali e nelle scuole superiori.
Lavorando a fianco
dell'Associazione Simboa ha avuto l'opportunità di essere in
contatto diretto con la sua gente. Conoscere meglio e da vicino le
esigenze, le necessità, le preoccupazioni di ogni persona
all'interno dello spazio ( atelie).
Dice Cindy: “ Ed è qui
che l'arte emerge come processo creativo, dando la possibilità di
esprimersi non solo come scopo artistico”.
La creatività è la
principale fonte di innovazione, che, a sua volta, è considerata il
principale motore della crescita e della ricchezza come chiave per il
miglioramento della società ed è essenziale per affrontare le sfide
globali.
Dopo questa esperienza, e
dopo aver valutato le esigenze nelle aree espressive e
nell'intervento artistico a Capo Verde, ritorna il 24 gennaio 2012
con il concorso "Konkorri Pa Paz" dell'Associazione Zé
Moniz per lo spazio aperto Safende.
Lo spazio Safende è un
ente che ha una propria struttura e infrastrutture operante nella
città di Praia.
Lei, insieme alla sua
amica Rita Nobre Luz riescono a creare un progetto in una settimana.
Rita Nobre Luz è una psicologa e usa il linguaggio del corpo come
modo per lavorare in gruppi. Il progetto è stato chiamato "Safende
ta Spressa ".
Con il progetto Safende
ta Spressa nasce il desiderio di creare e di continuare ad operare a
Capo Verde.
Lavorare per Safende, dice Cindy, è stato molto complicato perchè
non avevano l'appoggio delle istituzioni e hanno dovuto fare e
prendere decisioni da sole. Secondo lei a Capo Verde non si dà
ancora tanto valore all'arte.
Il loro lavoro si realizzava nel campo specifico dell'arte intesa
come forma d'espressione, di competenza personale e di relazioni
sociali, il cui bersaglio è la popolazione.
La situazione
socio-economica a Capo Verde
La cooperazione
internazionale e alcune aziende private hanno il potere economico per
finanziare progetti d' intervento sociale. Il governo, a sua volta,
favorisce alcune aree specifiche.
Nel 2007 Capo Verde entra a far parte dell'Unione Europea in ambito
economico e sociale, l'UE possiede l'86% dei mari di Capo Verde ma,
secondo Cindy, non ha nessun interesse ad aiutare questo Paese. Il
pesce che viene pescato in quei mari viene portato e commerciato in
Europa, non favorendo quindi la circolazione del denaro nelle isole.
In contropartita, vengono creati progetti sociali e concorsi per le
ONG (Organizzazioni Non Governative) ma queste ONG non riescono mai
a rispondere a tutte le esigenze richieste per le troppe regole
imposte.
In cambio, creano
concorsi di inclusione sociale come un modo per dimostrare il loro
contributo a Capo Verde. E non sempre le ONG riescono a seguire tutti
progetti o le richieste/ regole imposte.
I Progetti finanziati
dalle istituzioni finiscono per dare la priorità ad altre ONG.
Altri progetti
I bambini... they are the future
Tantissime associazioni come Safende, Acarinhar, Acrides, Simenti non
riescono a svilupparsi per mancanza della poca collaborazione
internazionale e del governo.
Cindy, oltre lo spazio Safende, lavorò in altri spazi come nel
progetto “Simenti da Fundaçao Esperança” in Achada Grande
Frente nel Centro Culturale del Brasile- Capo Verde. Nel progetto “
Verao Cultural” organizzato dal Ministero della cultura.
Sono stati ideati tantissimi progetti che poi non sono portati avanti
per mancanza di fondi e di sostegno.
Dopo un breve periodo di
tempo ha dovuto interrompere la sua attività perché non aveva fondi
sufficienti per sostenerli.
Cindy Baptista ama scrivere e ha composto un articolo per il libro
dell'editore Tutirev, Portugal uscito nel 2011 volume III della
collezione Educazione espressiva.
Il suo articolo si intitola “Educazione come promotrice del
protagonismo minorile”.
Fra
le tante attività, Cindy, ha creato un progetto che si chiama
“Maçaroca educazione e design” che è diventato una ONG.
Tale progetto mira allo sviluppo di soluzioni per la diversità umana
e cerca di contribuire per avere una società più giusta dove tutte
le persone hanno diritto all'uguaglianza di opportunità. Riconosce
l'importanza di un ambiente edificato, dei beni di consumo e
dell'accesso all'informazione e crede nell'integrazione
dell'individuo nella società. Riconosce anche le diverse aree di
attuazione inclusive, sia nell'area audio-visiva e multimediale, che
nel turismo e nella cultura.
L'obiettivo principale è contribuire all'uguaglianza degli individui
inseriti nella società e far sì che la produzione risponda alle
vere necessità delle popolazioni.
Il progetto Maçaroca espone il problema che le entità pubbliche o i
professionisti devono avere più considerazione alle necessità dei
cittadini capoverdiani, perchè in caso contrario essi diventano
agenti di un modello di discriminazione, contraria alle leggi
fondamentali di un paese democratico.
Per raggiungere qualsiasi obiettivo è necessario, in una prima fase,
avere la consapevolezza che nella società esistono persone
discriminate per le loro caratteristiche fisiche e sensoriali o per
la loro classe sociale.
I bambini che non possono camminare da soli, vanno aiutati e amati
La discriminazione è sempre più evidente a Capo Verde ed è facile
constatarla nell'elevato numero di persone che si trovano in
situazioni di povertà o di esclusione sociale.
Ad esempio, l'educazione scolastica non è ancora pronta a ricevere i
bambini disabili.
Cindy non ama parlare di sé, non fa la protagonista. Nei suoi
progetti non mette mai lei come prima persona cerca di dare spazio a
chi ha bisogno, alla popolazione con cui lavora; sono loro che hanno
bisogno di protagonismo.
Per quanto riguarda il turismo afferma che la gente va negli alberghi
e rimangono là in mezzo ad ogni comodità e divertimento, senza
rendersi conto della realtà fuori, come se ci fosse un muro di
Berlino che divide due realtà diverse, opposte.... c'è ancora tanta
gente che muore di fame.
Cindy ha sempre dovuto fare tutto da sola. Non ha avuto l'appoggio
della famiglia la quale non ha mai creduto in lei e nel suo lavoro.
Ha sempre alternato il lavoro con lo studio per potersi mantenere.
A Capo Verde ha capito che bisogna lottare e lavorare tanto per
riuscire a creare un progetto. Mancano gli aiuti e dice che il
governo deve credere di più nelle capacità dei giovani di operare
in qualsiasi settore, non solo in quello economico.
In Portogallo aveva un
lavoro, una vita calma e tranquilla, la possibilità di viaggiare e
amici, ma ha rinunciato a tutto per seguire il suo sogno di aiutare
gli altri a Capo Verde ...il suo paese natale.
Ola! Gosto de voar e sonhar... e tu?
Ola! Gosto de voar e sonhar... e tu?
Le donne
L'Associazione italo-capoverdiana si impegna con Cindy Baptista nella
collaborazione e nella realizzazione di progetti umanitari per
bambini, donne e non solo, a Capo Verde.
Até log...
Di seguito troverete l'indirizzo del suo sito
Nessun commento:
Posta un commento