L'Associazione Italo-Capoverdiana quest'anno si è impegnata anche a fare dei laboratori di teatro, questo è un video realizzato da noi per promuovere le nostre attività anche in maniera "scherzosa". Buona visione!!!
mercoledì 14 ottobre 2015
L'Associazione Italo-Capoverdiana quest'anno si è impegnata anche a fare dei laboratori di teatro, questo è un video realizzato da noi per promuovere le nostre attività anche in maniera "scherzosa". Buona visione!!!
martedì 13 ottobre 2015
lunedì 12 ottobre 2015
Poesia dedicata ai due giovani ( Gianni ed Andrea) dell'equipaggio SALINA EXPERIENCE
OH,
MAR LEVAM MA BO
Oh, mare portami con te!!!
Portami nel ricordo più sfuggente.
Fammi scivolare nell'eremo
del pensiero,
Fammi cadere nell'orizzonte del tuo desiderio.
Oh, mare portami con te
In luogo dove non esiste giusto o sbagliato.
Oh, mare canta con me,
Il canto di libertà.
Raccontami i tuoi segreti più profondi
Toglimi i miei peccati così che possa rinascere
Sono giovane e peccatore
Sono giovane e sognatore,
dammi la mia libertà!
Sbattimi tra le tue onde
Così che mi possa svegliare!
Annegami nell'abisso della verità,
E lasciami scaldare le mie lacrime,
nel sole dell’alba.
Oh, mare portami con te
Fammi camminare sulle tue acque
Così posso raccontare che sono diventato uomo.
Qamar Sandra Andrade
( Seguiteli su: http://www.salinaexperience.com/ )
domenica 11 ottobre 2015
In occasione
dell'arrivo a Noli del Veliero Salina ed il suo equipaggio sulla rotta di Capo
verde, l'Associazione Italo-Capoverdiana ha partecipato ieri all'evento "
Da Noli a Capo Verde sulle antiche rotte di Anton Da Noli".
Ringraziamo per
l'invito e per l'accoglienza:
- Il Professore Alberto Peluffo
- Il Comune di Noli e il Sindaco Giuseppe Niccoli
- Salina ed il suo equipaggio ( Gianni Semeraro ed Andrea Zaccaria)
- E la città di Noli.
Un ringraziamento speciale anche al Professore Antonio Musarra per il suo interessante discorso e presenza.
mercoledì 7 ottobre 2015
La Storia di un Pescatore
“ Non devo offendere
il mare, perché tutto quello che ho… è il mare che me l’ha donato.”
Proverbio capoverdiano
Per i
capoverdiani la pesca ha sempre rappresentato la prima fonte di sopravvivenza e
di guadagno.
Capo Verde è
un arcipelago di dieci isole situate nell’Oceano Atlantico, non dispongono di
molte risorse naturali a causa della vegetazione scarsa e per questo l’uomo
capoverdiano per vivere ha da sempre praticato la pesca.
Nel corso
degli anni questo mestiere è cambiato, inizialmente si trattava di pesca
artigianale, poi con il turismo la domanda si è alzata attraverso una grande
richiesta da parte degli alberghi e delle varie strutture, ciò ha fatto sì che
le tecniche e i mezzi diventassero sempre più complessi in modo tale da
soddisfare la richiesta crescente. In più si sono sviluppate nuove tecniche di
pesca sportiva:
- Rock Fishing (si pesca prevalentemente con il
vivo (saragho, occhiata, leccia stella) da fare facilmente con una canna a
galleggiante).
- Pesca d’altura- Big Game (con una barca ben
attrezzata, si pesca su di una secca con 90 metri di fondale e le prede
insidiabili con più successo sono: Marlin, tonni pinna gialla, wahoo,
pesci vela e lampughe; con la tecnica della traina di fondo anche
carangidi e cernie).
- Spinning (pesci di taglia stimolati da grossi
artificiali; Il ventaglio di pesci è molto ampio, African Pompano, Jack
Crevalle, Permit e Esmoregal più comunemente chiamate Ricciole.)
- Surf casting (con questa tecnica e' possibile insidiare di giorno:
mormore, saraghi, barbi, bonefish, lecce, corvine, bonito, triglie, ed altre
specie meno significative).
- Bolentino (riguarda la pesca di ombrine
tropicali, dentici tropicali, cernie, saraghi , carangidi, e tutte le
specie presenti.).
A causa
dell’'accordo di partenariato nel settore della pesca tra l'Unione europea e la
Repubblica del Capo Verde si è intensificato maggiormente lo sfruttamento di
queste acque.
In ambito
culturale Capo Verde ha una forte tradizione gastronomica, vengono organizzati
festival e grandi esposizioni di prodotti tradizionali legati alla pesca.
Tra Italia e
Portogallo esiste una cooperazione navale, dove vengono fatti degli scambi di
manodopera qualificata a basso costo ( la manodopera portoghese costa poco)... la maggior parte dei lavoratori sono
capoverdiani di nazionalità portoghese.
Oggi molti
italiani pensionati vivono a Capo verde e si dedicano alla pesca, i capoverdiani vengono a Genova da pescatori e
finiscono a lavorare alla Fincantieri, lavorando nella costruzione di navi e
barche. Come nel caso dell’ intervistato.
Sousa, l’uomo pescatore
Sousa nasce nell’isola di Santo Antao, Capo Verde, il 5
febbraio 1977. Ha sempre avuto la passione per il mare, ed è cresciuto in un contesto di persone che
di mestiere o per hobby si dedicavano alla pesca. Già da piccolo pescava dagli
scogli con i suoi zii, così in seguito
decide di specializzarsi in questo settore e all'età di 20 anni consegue
il diploma nautico nell'isola di Sao Vicente.
All'età di 23 anni decide di seguire i suoi zii nella pesca
in barca partendo da Porto Novo ogni mattina verso le cinque. La barca era
lunga circa 6 metri, quasi la metà delle barche sono motorizzate. Imparare a
pescare in queste barche è un tradizionale rito di passaggio attraverso il
quale alcuni ragazzi diventano uomini. Una
volta raggiunto il largo buttavano la rete e aspettavano circa tre ore, dopo di
che riprendevano la rete per vedere se qualche pesce aveva abboccato, di solito si trattava di pesci di
piccola-media taglia come ad esempio
pesci pappagallo, orate, branzini e garoupa.
Se nessun pesce abboccava ri-buttavano la rete e
aspettavano. I pesci presi venivano tolti dalla rete con le mani e messi
in dei secchi tutti insieme. Al pomeriggio verso le tre tornavano indietro e portavano i pesci al mercato vicino alla spiaggia
per venderli . Era un vero e proprio lavoro: andavano in mare cinque giorni
alla settimana, dal lunedì al venerdì.
Ma la storia di Sousa non finisce qui, ha praticato anche
pesca di tipo industriale cioè con la rete in mare aperto su grandi navi dove
pescavano soprattutto sgombri, tonno.
La rete era lunga 200 metri per 28 metri di altezza e veniva
buttata in mare al largo, legata ad una barca più piccola di circa 5/6 metri. La rete era legata tra la nave e la barca
piccola tramite una corda che veniva tirata su con la gru idraulica, ogni volta
che si avvistavano dei pesci.
Praticava anche pesca sportiva a immersione. Si immergeva
vicino alla scogliera a 10 metri di profondità col fucile e pescava qualsiasi
tipo di pesce di piccole e grandi dimensioni nonchè polpo e aragosta.
In Italia invece ha trovato lavoro alla Fincantieri e non ha
più potuto dedicarsi alla pesca.
venerdì 2 ottobre 2015
martedì 16 giugno 2015
Migrantes IV- Destinazione Capo Verde BACKSTAGE, Giugno 2014 Parco Ex-Trotter Milano
venerdì 24 aprile 2015
Stop #VBGESOM : DA QUESTA MANO NON ESCE VIOLENZA
Um abraço grande à todos de Genova, Italia!!!
lunedì 16 marzo 2015
( Il 15 marzo 2015, nella chiesa di Santa Caterina di
Fieschi a Genova, la comunità capoverdiana genovese insieme al Padre
Vittorio Casalino si sono uniti per onorare e festeggiare
quest'avvenimento di grande importanza per il popolo capoverdiano a nome del Cardinale Arlindo
Gomes Furtado).
Il primo Cardinale di Capo Verde e di Santa Romana Chiesa
Arlindo Gomes Furtado
“Gesù, il buon pastore”
il suo moto episcopale
Nasce a Santa Canterina, isola di Santiago, il 15
novembre del 1949.
I suoi primi studi inizia a Achada Lem, Santa
Caterina, ed entra a far parte del seminario minore di Sao José, il
primo ottobre del 1963.
Successivamente nel 1971 parte per Coimbra,
Portogallo dove finirà il corso di teologia nell'Istituto di Studi
Teologici.
Torna a Capo Verde nel 1976, in quest'anno viene
nominato sacerdote dal vescovo Don Paulino do Livramento Evora.
Rimanendo così nella parrocchia della Nostra Signora da Graça nella
capitale Praia ricoprendo anche gli incarichi di vicario
parrocchiale, cancelliere ed economo diocesano.
Tra il 1985 e il 1986 è il cappellano dei
capoverdiani nei Paesi Bassi.
Nel
1986 parte per Roma e si laurea nella Sacra Scrittura nel Pontificio
Istituto Biblico .
Rientra
in patria nel 1990 e in questo periodo si dedica al volontario,
nelle zone di Lém Cachorro ed Achada Sao Felipe. Nel frattempo
insegna inglese nel liceo Domingos Ramos.
Il
suo percorso non è ancora finita, Arlindo G. Furtado, dopo un anno a
Capo Verde riparte per Portogallo. Nell'Istituto di Studi Teologici
di Coimbra insegna il greco biblico, l' ebraico, la storia e la
geografia dei popoli biblici ed anche è il titolare della cattedra
del vecchio testamento. In questa diocesi diventa anche
amministratore parrocchiale delle due comunità: Ameal e Vila Pouca.
Collabora con la squadra dei traduttori della “
Nuova Bibbia dei Cappuccini” , traduce I libri dei Proverbi,
Ecclesiaste e Ben Sirah.
Nel 1995 ritorna a Capo Verde, diventa membro
Nazionale dell'Educazione e professore della scuola della Formazione
della Polizia.
Viene eletto Vescovo di Mindelo il 14 novembre del
2003 dal Papa Giovanni Paolo II e riceve la consacrazione il 22
febbraio 2004 da Don Paulino do Livramento Evora.
Il suo moto episcopale è “ Gesù, il buon
pastore”.
Il 22 luglio 2009 Papa Benedetto XVI lo nomina
Vescovo di Santiago di Capo Verde.
Il 4 gennaio 2015, il Papa Francesco, annuncia
l'evoluzione del suo grado a cardinale.
Il 14 febbraio nella basilica di San Pietro, a Roma
Arlindo Gomes Furtado viene nominato Cardinale dal Papa Francesco e
investito dal titolo di San Timoteo.
“Che
Dio continui a benedire il nostro paese e la nostra gente”
sono
le prime parole che il Cardinale Don Arlindo Gomes Furtado ha rivolto
ai suoi connazionali al termine del Concistoro Pubblico presieduto
dal Papa Francesco.
Un
gran passo spirituale per le isole di Capo Verde, un momento storico
che tutti i capoverdiani si ricorderanno con “orgoglio”.
Un'avvenimento eccezionale che segnala un'apertura delle frontiere
del dialogo spirituale, dell'amore e per creare quella condizione di
fratellanza nella quale Dio è tutto in tutti, come dice il Cardinale
Arlindo Gomes Furtado. Quindi un futuro candidato per diventare Papa.
Oltre
500 capoverdiani arrivati dagli Stati Uniti d'America e dagli altri
paesi dell'Europa per prendere parte a questa grande cerimonia. Erano
presenti anche: Il primo ministro capoverdiano, José Maria Neves e
la sua delegazione, l'Ambasciatore di Capo Verde a Roma, Manuel
Amante da Rosa, Padre Ottaviano Fasano e tanti altri personaggi
pubblici.
lunedì 9 marzo 2015
“ E
come 'l volger del ciel della luna
|
cuopre e riscopre I liti
sanza
posa, | così fa di Fiorenza la Fortuna: | per che non dee parer
mirabil cosa | ciò ch'io dirò delli alti Fiorentini | onde è la
fama nel tempo nascosa. “
Dante
Alighieri
La
città di Firenze apre la sua porta a tutti, percorrendo le sue
strade scopri un nuovo mondo, pieno di colori e di sapori. Una città
di rinnovamento e di storia; la culla del pensiero in Italia e forse
anche nel mondo.
Dentro
le sue “mure” c'è una comunità di gente di cuore... la comunità
capoverdiana di Firenze.
L'otto
marzo 2015, le due comunità capoverdiane (Firenze e Genova) ancora
una volta si sono incontrati. Questo è il nostro terzo incontro, che
viene rinnovato ogni hanno con molto entusiasmo.
Il
legame e l'amicizia tra le due comunità crescono sempre di più.
Una
giornata di conoscenza, di gioia e di condivisione (idee,
gastronomia, storie personali, musica e scoperta della realtà di
ognuna).
In
occasione della giornata internazionale della donna, l'Associazione
dei Capoverdiani di Firenze ha organizzato un pranzo dove tutte le
donne venivano servite dagli uomini (indossavano anche le cravatte) e
successivamente un momento dedicato ai “pensieri” della donna
capoverdiana ( ogni donna poteva esprimere la sua opinione e il suo
proprio pensiero rispetto, a questa giornata e sulla condizione della
donna capoverdiana nel mondo).
Noi
dell'Associazione Italo- Capoverdiana e a nome della comunità
capoverdiana di Genova, ringraziamo l'Associazione dei capoverdiani
di Firenze per averci concesso l'opportunità di scoprire la loro
bellezza e la loro simpatia.
Associazione Italo-Capoverdiana
lunedì 23 febbraio 2015
Oggi condividiamo con voi un bellissimo video di Genova antica.... un tuffo nel passato, tra i suoi carruggi, le sue chiese, le sue strade, i suoi palazzi e la sua gente.
Realizzato da B&B il vico di Genova
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