Youssef e la nutella
Era il fratello maggiore
di 7 figli (4 maschi e 3 femmine).
Youssef era un ragazzo
dalla carnagione scura, snello ma forte; aveva occhi neri, timidi che
colpivano chiunque lo guardasse; aveva un bellissimo sorriso ed era
un ragazzo sveglio.
Era bravo in matematica
infatti tutti si facevano aiutare da lui per la contabilità
domestica soprattutto la vicina di casa anziana Safiyyah.
Sarebbe potuto andare al
liceo ma i genitori non potevano permetterselo, e la madre era dispiaciuta
perchè conosceva le qualità del figlio.
Ogni sera prima di andare
a letto Youssef baciava la madre sulla fronte; lei lo guardava negli
occhi con aria malinconica e diceva sempre questa frase:
“Tu sei mio figlio e dal
mio ventre sei uscito.
Sei un pezzo di me e credo
in te, sei intelligente, sei dolce, il tuo destino è scritto nelle
stelle.
Segui il tuo cuore e non
dimenticare mai chi sei.”
Il padre era un invalido,
che non aveva mai ricevuto nessuna ricompensa o pensione dopo quella
maledetta guerra.
Abitavano in un paesino
di soli 200 abitanti ricco di vegetazione dove si conoscevano tutti.
C'era un unico televisore
dove tutti si riunivano alla sera dopo cena per guardare film,
telenovelas, partite di calcio, telegiornali etc.. dipendeva dalla
serata.
Youssef quando guardava
la tv rimaneva sempre colpito dalla pubblicità.
L' immagine che aveva
sempre impressa nella mente era quella della famigliola felice che
faceva colazione spalmando la nutella su questa fetta di pane.
Questa pubblicità lo
faceva riflettere sulla sua situazione, questo lusso non gli era
permesso, infatti il pane era fatto in casa dalla madre e a volte gli
veniva concesso solo il burro che il pastore Muhammed portava loro.
Ah come desiderava quella
nutella! Voleva assaggiarla almeno una volta per capire che gusto
avesse e provare quella sensazione di felicità che provava quella
famiglia della pubblicità.
Una sera un po' diversa
dalle altre fece il sogno di essere seduto a tavola con la sua
famiglia a mangiare la nutella.
Quando si svegliò prese
la decisione di partire alla ricerca di quel nettare degli dei.
Alla sera, dopo il
lavoro, durante la cena comunicò alla famiglia che voleva partire.
Tutti rimasero
sconcertati, nessuno se lo aspettava, tranne la madre che sapeva
sarebbe arrivato questo momento.
Youssef aveva un amico
che conosceva un tizio che organizzava viaggi su barche e con i pochi
soldi che aveva messo da parte e con i risparmi della famiglia... potè partire.
A lui poco importava se
rischiava la morte ma voleva la sua nutella.
Arrivò il giorno della
partenza tutti nel paesino erano tristi, l' anziana Safiyya piangeva
e urlava : “ Il mio bambino partirà e non tornerà mai più.”
Ognuno gli fece dei
piccoli regali/portafortuna.
Lasciò il suo lavoro al
fratello secondogenito Ismael, così poteva prendere il suo posto nel
sostenimento della famiglia.
Salutò tutti e lasciò
per ultima la madre che strinse con un abbraccio. La tristezza della
madre era così profonda che riuscì a dirgli solo la solita frase:
“ Tu sei mio figlio e dal
mio ventre sei uscito.
Sei un pezzo di me e credo
in te, sei intelligente, sei dolce, il tuo destino è scritto nelle
stelle.
Segui il tuo cuore e non
dimenticare mai chi sei.”
Prese le sue cose e dopo
tanti saluti partì alla ricerca della sua nutella.
(Dedicato a un caro amico
che perse la vita per inseguire il suo sogno).
Sandra Andrade
Nessun commento:
Posta un commento